Un Leader assume Rivoluzionari, non “Yes-People”
10/02/2017LEADERSHIP E AMORE SI COMPLETANO?
05/03/2017Leadership è una parola meravigliosa troppo spesso pronunciata a sproposito o in contesti sbagliati. L’immagine che illustra questo articolo è di un battello di salvataggio della Royal National Lifeboat Institution, un corpo volontario glorioso, del quale sono contento d’aver potuto per anni essere tra i sostenitori. I volontari della RNLI mettono ogni giorno le proprie vite a rischio per salvare persone in pericolo in mare. Sono grandiosi! Ciò di cui sono certo, è che ogni volta che escono in mare essi hanno fiducia al 100{f62d5d00145dc1761a46bb3b9876f4fb2b6782fa0e48784c716da9a8908fe5e5} l’uno nell’altro e chi si trova al comando è persona degna della più assoluta fiducia. Qualcuno che certamente applica la più antica regola marinara sul comando: egli/ella sarà l’ultima persona a lasciare la nave e solo dopo che ci si sarà presi la massima cura possibile per ciascuna persona a bordo. Questo è ciò che consente al Capitano il diritto al comando, una cabina singola e qualche confort (non sul battello della foto, comunque) in un ambiente che generalmente non è generoso con il confort. La mancanza di adeguata Leadership nel comandante di una nave porta all’ammutinamento, ciò che a volte può essere perfino legalmente giustificato.
Perché parlo di questo? Perché che sia il comandante di un vascello di salvataggio oppure un Amministratore Delegato, un Leader è prima di tutto colui o colei che protegge i propri collaboratori e si prende cura del loro benessere mentre persegue gli obiettivi della propria organizzazione. Di Leadership se ne parla tanto oggi, ma è un concetto vecchio come l’Homo Sapiens. È qualcosa di radicato nella nostra biologia e nella nostra natura di specie sociale. Siamo forti perché siamo esseri sociali, non in quanto individui, e prosperiamo quando siamo organizzati in un modo che è funzionale al benessere di tutto il gruppo. Prosperiamo quando collaboriamo e quando ci prendiamo cura dell’intero gruppo. Il maschio e la femmina Alfa in un branco di lupi mangiano per primi, è vero. Ma si assicurano che tutti mangino. Sono anche quelli che in casi di pericolo si mettono in prima linea e danno anche la vita, se necessario, per la sicurezza del branco. Questo è l’accordo, ed è per mantenere gli Alfa forti che gli altri accettano l’ordine gerarchico. Questa regola non è una tirannia finalizzata ai soli privilegi dell’Alfa, come è in molte imprese oggi. Invece l’Alfa è colui o colei che lavora di più e prende i maggiori rischi per onorare la propria parte di accordo. Come l’Alfa in un branco animale, sono sicuro che il Capitano di un vascello di salvataggio è colui che sta alzato di notte a osservare il meteo, e si preoccupa di fare tutto il necessario affinché al momento di lanciare l’imbarcazione in acqua ogni cosa sia al proprio posto e le sue persone vadano in missione nelle migliori condizioni di sicurezza possibili.
La Parola Chiave n° 1 della Leadership è RESPONSABILITÀ.
Ciò che un aspirante Leader dovrebbe capire dagli equipaggi della RNLI è che il primo e più importante elemento di un equipaggio eccellente è la fiducia. La fiducia va guadagnata. Noi esseri umani abbiamo un sesto senso per individuare l’affidabilità e il suo opposto. È un senso rapidissimo e che dà informazioni infallibili. Possiamo magari venir spaventati al punto che lo ignoriamo, oppure culturalmente condizionati, ma il suo allarme suona comunque e, se anche non avremo la forza di allontanarci dalla persona indegna di fiducia, comunque collaboreremo il minimo indispensabile. Non perdiamo tempo con chi non è degno di fiducia. Gli esseri umani non fanno sforzi eccezionali per leader indegni. In effetti, nemmeno fanno gli sforzi ordinari.
Ebbene, nelle decadi recenti, con il diffondersi della mentalità di Wall Street e il focus sempre più finanziario del management, le relazioni umane nelle organizzazioni hanno sofferto. L’avidità di breve periodo, a caccia di bonus, e la concentrazione sui risultati trimestrali piuttosto che su quelli di medio-lungo periodo hanno portato all’abitudine a spremere le persone che sono divenute materiale di consumo. In più le leadership si sono convinte che il loro proprio benessere potesse essere acquisito a spese dei propri collaboratori. Ciò è in realtà opposto a come funziona la Leadership tra gli umani in modo naturale. Cosa è accaduto di conseguenza? Le persone sono sempre più concentrate principalmente a guardarsi le spalle e proteggersi dai capi e dai colleghi, sempre meno sugli obiettivi del proprio lavoro. La sfiducia è sovente la regola di base nei team e se vi sono strumenti di misurazione della performance sono vissuti come strumenti per la punizione piuttosto che come utili supporti al miglioramento continuo.
In tali organizzazioni le prestazioni sono scarse, la produttività bassa, l’efficienza è un concetto dimenticato e l’innovazione arranca. È la tipica multinazionale. Nessuna sorpresa che Gallup survey of the American Workplace abbia riscontrato che negli USA, dove questo paradigma di Leadership è più radicato:
•Solo il 32{f62d5d00145dc1761a46bb3b9876f4fb2b6782fa0e48784c716da9a8908fe5e5} dei dipendenti si senta coinvolto nel proprio lavoro
•Solo il 22{f62d5d00145dc1761a46bb3b9876f4fb2b6782fa0e48784c716da9a8908fe5e5} dei dipendenti creda fermamente che la propria leadership ha una chiara direzione in cui condurre l’organizzazione
•Solo il 15{f62d5d00145dc1761a46bb3b9876f4fb2b6782fa0e48784c716da9a8908fe5e5} dei dipendenti creda fermamente che la propria leadership li renda entusiasti circa il proprio futuro
•Solo il 13{f62d5d00145dc1761a46bb3b9876f4fb2b6782fa0e48784c716da9a8908fe5e5} dei dipendenti creda fermamente che la propria leadership comunichi efficacemente con il resto dell’organizzazione
Dal momento che conosciamo la formula della prestazione P = A x M (la Performance è funzione di Abilità per Motivazione) non è sorprendente che il risultato di una leadership scarsa, dunque di una scarsa motivazione, sia una prestazione scarsa. Se aggiungiamo che in un’organizzazione che valuta poco le persone in genere vi è poca o nessuna formazione, cioè investimento sull’Abilità, tutto è ben preparato per il disastro. Esattamente l’opposto di una situazione “alla RNLI”: grande motivazione, forte coinvolgimento, Leadership affidabile e degna della massima fiducia. Da cui l’eccellente performance: un sacco di persone salvate in mare.
La tecnologia ha fatto la sua parte nel creare tale triste situazione. La “comunicazione” è sempre più mediata tecnologicamente. Le persone si vedono sempre meno. In alcune situazioni, colleghi in stanze vicine “comunicano” solo per email. Ricordo distintamente un’amica manager che raccontava di come, appena arrivata in una nuova impresa, entrò nell’ufficio adiacente di un collega con il quale stava “collaborando” per parlare di una cosa inerente il progetto, solo per essere accolta con “Cosa ci fai qui? In quest’azienda noi ci mandiamo email”. Si licenziò meno di un anno dopo. Con una notevole perdita per l‘impresa, mi permetto di aggiungere.
Peraltro, e in realtà io penso ciò sia molto sano, più del 60{f62d5d00145dc1761a46bb3b9876f4fb2b6782fa0e48784c716da9a8908fe5e5} della comunicazione umana è non verbale, cioè per comprenderci realmente l’un l’altro e poter collaborare abbiamo bisogno di vederci di persona. In poche parole questo è il motivo per cui preferisco una sessione di GoToMeeting® o di Skype® a una telefonata, per non dire di una email. Detto ciò, dal momento che quest’articolo non tratta specificamente la questione della comunicazione, sottolineerò soltanto che più le persone si isolano e la qualità della comunicazione crolla, meno condivisione e coinvolgimento in un “obiettivo comune” esse possono avere. Da qui la motivazione e il coinvolgimento calanti.
Sono sicuro che gli equipaggi della RNLI si scambiano poche mail, ma in compenso s’incontrano al pub, oppure in chiesa, o al circolo della vela e fanno insieme la manutenzione alle barche, condividendo anche il tempo libero. Non ricevono benefit per questo volontariato. Ricevono un grande significato: salvano vite. Che obiettivo grandioso! E hanno un forte senso di agire come gruppo solidale e unito. Il Leader è affidabile, ed è l’equipaggio intero che “vince”. Nessuno uscirebbe su una lancia di salvataggio se non avesse fiducia nel Capitano o nel Nostromo. Perché dovrebbe essere diverso nella vita lavorativa?
Se sei in una posizione di Leadership, devi assicurarti che la tua relazione con i collaboratori sia tale per cui ti seguirebbero fino in fondo attraverso una tempesta, perché hanno fiducia che qualunque sia l’esito sarà migliore seguendoti che non. Questo tipo di Leadership include riconoscere che ciascuno nel team ha le sue specifiche competenze e talenti, dei quali alcuni (molti) tu non hai. Fai in modo che li esprimano! Ancor più importante, questa Leadership include il fatto che tu sei “con il team”, nel bene e nel male, e prendi piena responsabilità del tuo comando.
Finirò l’articolo elencando alcuni punti-chiave per mettere in pratica questa buona Leadership. Vengono dalla mia personale esperienza come CEO e anche da quella di velista che ha avuto l’opportunità di regatare in equipaggio sotto il comando (duro ma rispettatissimo) di uno dei migliori skipper dell’epoca.
1 Sii Vero. In realtà questo è il mio scritto preferito tra quelli di Gandhi, Due sole parole potentissime, date a un visitatore durante uno dei suoi giorni settimanali di silenzio. Non far finta di essere ciò che non sei e agisci in base alla tua comprensione di ciò che è vero e reale. Sii onesto con te stesso e con gli altri.
2 Sii trasparente: le verità nascoste e le bugie hanno la tendenza misteriosa a rivelarsi da sole, causando effetti spiacevoli. I tuoi collaboratori avranno comunque una percezione di ciò che accade. Meglio siano informati correttamente piuttosto che speculino su voci di corridoio.
3 Fidati delle persone: le persone capiscono molto di più di ciò che molti Leader credono, purché abbiano le informazioni rilevanti e possano sentire che sei onesto e trasparente. L’ho sperimentato personalmente più di una volta.
4 Coinvolgi le persone nel prendere decisioni: quando decidi di cose che le riguardano, coinvolgi le persone nel processo decisionale. Molto spesso se ne usciranno con soluzioni cui non avevi nemmeno pensato. Inoltre, l’autonomia è una delle motivazione maggiori: danne un po’ alle tue persone nel decidere riguardo le proprie attività.
5 Ricorda: anche tu sei umano. Un Leader è un essere umano esattamente come il resto delle persone nel suo team. Troppo spesso le persone in posizione d’autorità si mettono a credere di essere “sovrumani”. Str….te! Per quanto tu possa essere intelligente, furbo, competente, qualificato ed esperto… hai sempre le tue debolezze e fragilità. Cerca aiuto: meglio una volta di troppo che una troppo poco. È cosa perfettamente onorevole.
6 Mai dire Mai. Le tue persone ti stupiranno infinite volte, se dai loro fiducia di saper conseguire l’apparentemente impossibile. Il potenziale umano è immenso e una delle tue principali responsabilità come Leader è di favorire la piena espressione di quello delle persone che guidi.
Mi sembra per oggi di averti dato abbastanza materiale da “digerire”. Se riuscirai a essere questo tipo di Leader, sono sicuro che sarai gratificato/a dalla fiducia e dalla piena partecipazione del tuo team. Il giorno che arriverà una tempesta – le tempeste accadono, nella vita professionale come in quella privata – essi saranno al tuo fianco e realizzerai la tua missione, a dispetto del tempo avverso.
Se desideri discutere come realizzare questa situazione ideale nella tua organizzazione, io sono qui per questo. Semplicemente scrivimi una mail e ci accorderemo per un incontro nel quale esploreremo le possibili soluzioni ideali per la tua organizzazione.