Michelangelo non aveva solo buoni pennelli: ecco perché ti darò pochi strumenti nei corsi di CASE©

Una delle prime cose che gli esperti di marketing ti dicono quando ti accingi a vendere formazione nel mio settore (diciamo leadership, per semplificare) è “devi specificare quali strumenti porteranno a casa da mettere subito in pratica”. Ho deciso che NON ti darò molti strumenti nei miei laboratori di formazione, d’ora in avanti. Sarà solo a causa della mia tendenza “ribelle” a rifiutare di fare ciò che altri mi dicono di fare? No. Ora ti spiego perché.

1. Dirti che farai un corso, imparerai degli strumenti e perciò la tua vita cambierà per sempre è una spudorata menzogna.
   Questa affermazione va motivata, poiché mi rendo conto di averla detta grossa… Ma con cognizione di causa. Orbene, qualunque strumento tu abbia a disposizione, il risultato del tuo lavoro dipenderà dall’abilità dell’utilizzatore. Potrei avere a disposizione i migliori colori, pennelli, spatole… qualunque cosa mi serva, ma non sarò mai capace di affrescare la Cappella Sistina. Più precisamente, sarò sempre in difficoltà a fare la classica “O” con un bicchiere. Non esistono strumenti “magici” che puoi usare per risolvere i tuoi problemi. Perché TU sei all’origine di quei problemi. Meglio: il modo in cui hai guardato a quei problemi fino a questo momento è all’origine della loro esistenza. Il meglio che, onestamente parlando, una formazione, un coaching, un mentoring, possano fare per te è aiutarti ad acquisire un nuovo punto di vista sulla tua vita, così che tu cambi il tuo comportamento e, finalmente, cambi il risultato delle tue azioni.
2. Dal momento che l’affermazione di cui al punto 1 è vera, bisogna accettare questo fatto: non è “ciò che fai” che importa, almeno non tanto, ma “come sei” e “PERCHÉ lo fai”. Ciò significa che per cambiare veramente il contesto della tua vita, che sia generale o specifico, devi cambiare profondamente e per fare ciò ci vuole un po’ di tempo. Se hai mai letto una storia Zen, ricorderai che l’illuminazione del discepolo può avvenire in un istante per il colpo di bastone del Maestro, ma dietro quel momento finale ci sono anni e anni di discepolato diligente. Non sto dicendo che dovrai aspettare anni prima di vedere dei cambiamenti nella tua vita, ma certo cambiamenti significativi richiedono tempo, impegno e lavoro. Scivolerai anche indietro, di tanto in tanto. Però, se sei impegnato, ti rialzerai e farai altri passi in avanti.
3. Qualche giorno fa un mio lettore mi ha chiesto quale fosse la differenza tra il mio Metodo CASE© e DMAIC o A3. Dio mio! Questi sono attrezzi, strumenti: processi da seguire spuntando caselle (soprattutto A3). CASE© sono linee guida per un cambio di paradigma. È un indicatore per un modo nuovo e rivoluzionario di determinare “come” tu vedi la tua vita e quella della tua organizzazione. È il cartello indicante il tuo autentico scopo. Una volta che hai afferrato il suo significato profondo e i valori su cui è basato, puoi usare qualunque approccio metodologico per procedere con i tuoi processi. Anche CASE© ti dà una struttura di flusso molto flessibile, ma non importa realmente una volta che hai compreso che lo scopo della tua vita, come persona, e di quella della tua organizzazione, come leader, è di soddisfare alcuni Bisogni Essenziali dei tuoi Stakeholders. A questo punto puoi usare qualunque strumenti tu preferisca e che si adatti meglio al tipo di processi che devi svolgere.
   Peraltro, se sei un leader che è arrivato al CASE© sono sicuro che di strumenti ne conosci già una caterva: ora usali come Michelangelo usava i suoi pennelli!
4. Dunque cosa imparerai in un training di CASE©? Rifletterai sul tuo approccio alla comunicazione e alle relazioni conoscendo i tuoi punti di forza e di debolezza (si, una specie di SWOT analysis, ma non proprio, ok?!) Vedrai come ti posizioni all’origine della qualità delle tue relazioni. Poi imparerai come affrontare situazioni problematiche partendo da una ricognizione della realtà, e trovando le cause profonde (ok, potrebbe assomigliare a una RCA – Root Cause Analysis – ma non è proprio quello, d’accordo?). Comprenderai la relazione tra la tua organizzazione e la galassia degli stakeholders, dove sono le frizioni e gli sprechi (si, più o meno come nel LEAN, ma non esattamente…) e dove è il potenziale che può controbilanciare le minacce (gli OT della SWOT Analysis, si, ma qualcosa in più…). Imparerai come definire strategie che rendono te e la tua organizzazione sostenibili e a implementarli lungo la catena organizzativa, migliorando continuamente la tua performance (DMAIC, PDCA, TQM… si, ma…). Riesci a vedere che non si tratta di un semplice processo o strumento? In breve, comprenderai quel che avresti sempre voluto sapere: cosa è veramente essere un leader e quale è il tuo scopo nella vita come leader, prima di tutto di te stesso.
5. Una volta che avrai superato questo tipo di formazione, ti sentirai libero di usare qualunque strumento vorrai nella tua attività. Non posso garantire che dipingerai una nuova Cappella Sistina: dipende da te, in fondo. Però posso assicurarti che maneggerai i pennelli – gli strumenti del tuo lavoro – con una consapevolezza completamente diversa. Qualunque cosa dipingerai, sarà la tua e un passo avanti in direzione dalla piena espressione del tuo potenziale e di quello della tua organizzazione (e delle persone che la compongono)

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